Sfrecciati voi lo sapete qual’è la patologia più diffusa tra chi suona? Si chiama G.A.S., un acronimo inglese che sta per Gear Acquisition Syndrome e interessa quella forma di desiderio di acquisto compulsivo di nuova strumentazione musicale che si abbatte - con indistinta virulenza - tanto tra chi suona per hobby che tra i musicisti professionisti. Recentemente Wes Borland, chitarrista dei Limp Bizkit ha svuotato il sacco, ammettendo di essere un impenitente malato di G.A.S.
Ovviamente, le conseguenze della G.A.S. si abbattono in maniera più tragicomica sui chi suona per hobby che - senza la giustificazione di un upgrade lavorativo - deve legittimare a famigliari, compagni e consorti acquisti sempre più frequenti o pazzeschi. Avendo per anni scritto su riviste musicali, bazzicato sale prove, negozi e fiere di strumenti ho sentito i racconti più incredibili: musicisti che andavano ad acquistare chitarre nuove con le loro custodie più vecchie e ricoperte di adesivi per mimetizzarne l’ingresso e la permanenza in casa. O - ancora più eclatante - chitarristi che cambiavano chitarra acquistando però sempre lo stesso modello, dello stesso colore. Perché, se ci pensate, della più nota e iconica delle chitarre elettriche, la Fender Stratocaster esistono - apparentemente indistinguibili nell’aspetto per un profano - tanto il modello cinese entry level da 100 euro tanto il pezzo esclusivo del Custom Shop Americano da 10.000 euro, con tutta la sconfinata declinazione intermedia di modelli. Quale maniera più discreta, allora per passare a un modello sempre più pregiato ed esclusivo di sei corde, sotto gli occhi inconsapevoli di famigliari che vedono uscire dalla familiare custodia e troneggiare sul divano del salotto sempre la “solita vecchia chitarra rossa”?