11 giugno 2024

Who, Roger Daltrey contro le scalette prima degli show

Il frontman degli Who attacca internet e gli artisti che rivelano troppo accusandoli di aver distrutto la magia della musica dal vivo

Il frontman degli Who Roger Daltrey si è scagliato contro l'abitudine del pubblico di cercare la scaletta prima di un concerto.

Tra le voci più imponenti nella storia del rock, Daltrey si è detto convinto che, al giorno d'oggi, si è persa la magia dei concerti dal vivo.

Uno dei motivi principali, ha spiegato a Billboard, è quello di andare a vedere uno show già con delle aspettative e senza alcuna possibilità di lasciarsi sorprendere.

Le frasi sono arrivate in concomitanza con la partenza di un breve tour degli Stati Uniti che porterà Daltrey ad esibirsi per alcuni show in cui reinterpreta i brani degli Who in chiave acustica.

Chi guarda la scaletta?

Roger Daltrey non ci sta, come sempre. Il frontman degli Who non ha mai nascosto il suo carattere deciso e, ancora una volta, si è lanciato in una serie di lamentele durante una recente intervista concessa a Billboard.

A finire nel mirino della rockstar britannica è quella che reputa essere una pessima usanza da parte di molti artisti, ovvero quella di rivelare ciò che avverrà durante uno show.

Per colpa di internet non c'è più mistero, e questo vale sia per quanto riguarda la vita privata delle star che per la semplice attività on stage.

Secondo il frontman degli Who, il pubblico ha preso l'abitudine di andare ai live creandosi già un'aspettativa di cosa accadrà.

"Ci sono troppe persone che rivelano le loro canzoni", ha detto Daltrey. "Non ci sono più sorprese durante i concerti perché tutti vogliono vedere la scaletta. Sono stufo! Internet ha rovinato gli show dal vivo, per quanto mi riguarda. Chi vuole sapere cosa accadrà? La gente ha dimenticato come ci si sorprende e non lo sopporto".

Who, Roger Daltrey contro le scalette prima degli show

Le altre polemiche di Daltrey e Townshend

Ma gli Who sono da sempre un mix di polemiche e tensioni, questo si sa. Daltrey e Townshend vanno avanti da anni a portare il brand The Who nel mondo ma sopportandosi a stento.

E' cosa nota che i due viaggino spesso separati e alloggino in posti differenti, limitando il contatto alle strette questioni lavorative.

Non è quindi una sorpresa che dalle parole di entrambi i musicisti vengano fuori polemiche e lamentele come quella che appare in un altro punto dell'intervista di Billboard.

Se per molti fan l'urlo che spezza Won't Get Fooled Again è diventato iconico, infatti, per Daltrey è solo un fastidio: "Non lo farò più, lo farò fare al fottuto pubblico a farlo. Lo faccio da 55 anni e ora sono pieno, non voglio nemmeno provarci, anche perché è qualcosa di brutale per le corde vocali", ha detto. "Lo faranno loro, io mi occuperò del resto. Al giorno d'oggi mi preoccupo di più del cantato e, ad 80 anni, credo di potermelo meritare".

Un'altra polemica arriva anche da parte di Pete Townshend, chitarrista e mente creativa degli Who che se la prende con Daltrey a proposito degli altri musicisti scelti per andare in tour.

"Si tratta di un gruppo di musicisti scelti da Roger, io non ho avuto voce in capitolo su niente, nemmeno Zak (Starkey, batterista figlio di Ringo Starr ed ex Oasis)", ha detto Townshend. "Quando sono in tour con Roger sento di essere solo un sostituto di Frank Simes, chitarrista e direttore musicale che prende parte ai tour da solista di Roger".

Ciò nonostante, Townshend dice di essere felice di andare in tour con gli Who: "Sono felice di farlo e qualcuno, leggendo queste parole, potrebbe dirmi di smetterla di lamentarmi e mettere insieme una band di persone che mi piacciono ma la cosa mi spaventa".