Yoko Ono sapeva che Lennon era in pericolo
Stando al nuovo libro di Elliot Mintz, confidente della coppia, Yoko era stata avvisata di un possibile pericolo per la vita di Lennon
Yoko Ono sapeva che John Lennon era in pericolo prima della sua morte. Questo è quanto è emerso dalle pagine del nuovo libro di Elliot Mintz, amico e confidente di Lennon ed Ono.
Su John Lennon e sulla sua morte si è scritto di tutto ma, a quanto pare, non è mai abbastanza e ultimo in ordine di tempo è Elliot Mintz, portavoce e confidente di Lennon e Yoko Ono, che nel suo nuovo libro "We All Shine On: John, Yoko and Me" racconta dieci anni accanto all'ex Beatles.
Tra le informazioni emerse dalle pagine del libro, ce n'è una che riguarda la morte di John Lennon anticipata dal The Times, in cui si racconta di come Yoko Ono fosse al corrente di un possibile pericolo per il marito.
Dopo la sua avventura con i Beatles, John Lennon era diventato non solo una rockstar ma un vero e proprio personaggio politico, una figura considerata pericolosa per molti, tanto da far comparire il suo nome in numerosi rapporti e spingere l'FBI a realizzare un fascicolo su di lui.
Come ogni personaggio leggendario che si rispetti, anche Lennon si è portato dietro teorici che hanno analizzato la sua vita - e la sua morte - andando a cercare qualsiasi risposta tra fatti - l'omicidio avvenuto per mano del fan Mark Chapman - e complotti
Yoko Ono, i suoi consiglieri e Lennon in pericolo
Il libro di Mintz non procede necessariamente in questo senso ma, quantomeno, indica che Yoko Ono fosse al corrente di possibili pericoli per Lennon, anche se non certo per vie ufficiali ma grazie a quelli che erano i suoi speciali 'consiglieri'.
Dopo la morte di Lennon, si legge che Yoko Ono cominciò a diventare diffidente nei confronti di diverse figure che considerava amiche, come Fred Seaman, che avrebbe rubato dei documenti privati della coppia, inclusi cinque diari personali, con l'intento di scrivere un libro.
Questo portò la compagna dell'ex Beatles a scontarsi con Mintz, che le chiedeva di organizzare un'intervista con Seaman per smentire alcune voci sulla famiglia Lennon.
Yoko rispose che avrebbe chiesto ai suoi consiglieri, un gruppetto di cartomanti e figure simili con le quali si confrontava prima di prendere decisioni importanti.
A quel punto Mintz le chiese come mai nessuno dei suoi consiglieri l'avesse avvisata della morte di Lennon, alla quale lei rispose che era stato lui a non averle mai fatto questa domanda ma che, in realtà, non era così.
"Sì, mi hanno avvisato. Mi è stato detto che era in pericolo a New York e che doveva essere allontanato immediatamente. Ecco perché durante l'estate l'ho mandato alle Bermuda ma non potevo tenerlo lontano per sempre", avrebbe risposto Yoko.
Anche perché nessuno avrebbe potuto proteggere Lennon, stando a quanto avrebbe detto Ono a Mintz: "Lo sai come si sentiva John riguardo alla sicurezza. Diceva che se devono prenderti lo faranno. Non importava ciò che dicevano i consiglieri, lui non credeva nelle guardie del corpo. Non le avrebbe sopportate, voleva essere libero".
La morte di Lennon
Negli ultimi giorni della sua vita, John Lennon visse un periodo intenso e significativo accanto alla moglie Yoko Ono, mentre si preparava a rilanciare la sua carriera musicale dopo una lunga pausa. Alla fine del 1980, Lennon aveva da poco pubblicato l’album Double Fantasy, frutto di una rinnovata collaborazione artistica e personale con Yoko. Dopo cinque anni di quasi totale ritiro dalla scena pubblica per concentrarsi sulla famiglia, in particolare sul figlio Sean, Lennon sentiva un forte desiderio di esprimersi nuovamente attraverso la musica.
In questo periodo, Lennon e Ono dividevano il loro tempo tra il lavoro in studio e la vita privata, risiedendo nel famoso edificio Dakota a New York.
La loro relazione, sempre controversa e spesso criticata dai media, si era consolidata ulteriormente nel periodo di allontanamento dalla musica, e Ono continuava a rappresentare per Lennon una figura di ispirazione e sostegno. Entrambi erano consapevoli dell'importanza dell'album Double Fantasy, che simboleggiava il loro ritorno come coppia sia nella vita sia nell'arte, e pianificavano nuovi progetti futuri.
Tragicamente, la sera dell'8 dicembre 1980, Lennon fu assassinato proprio fuori dal Dakota da un fan disturbato, Mark David Chapman, dopo essere tornato a casa dallo studio di registrazione con Yoko.
Quella stessa mattina, Lennon aveva rilasciato un'intervista in cui rifletteva sul passato e sul futuro, dichiarando di voler esplorare nuove direzioni musicali e di non sentirsi più vincolato dalle aspettative della fama. Yoko Ono fu una delle prime a testimoniare la scena, devastata dall’accaduto.