Memorie nel vuoto

Pagine di un diario di bordo ritrovato al Molo 17.

Pagine di un diario di bordo ritrovato al Molo 17, uno spazio che ho spesso sognato e che oggi ha la voce di molte persone. Tutti quelli che transitano lasciano qualcosa.

Questa e’ una piccola riflessione durante uno dei miei viaggi.

Nelle cuffie c’era la voce di Eddie Vedder e “Just Breathe”.

Ci sono momenti in cui non esisto. Non esisto per nessuno, manco per me stesso. Sono attimi persi nel tempo che si riempono di non-essenza. La mente si allontana dal reale e si proietta in una dimensione extra-reale. Non ci sono emozioni, pensieri o sensazioni fisiche. C'e' solo l'atto di immagazzinare ciò che vedo e ascolto. Una sorta di silenzio interiore per accumulare nuove informazioni.  

In un attimo, tutto questo viaggiare, mi porta lontano. Non servono parole, non servono bisbigli. Non ho bisogno di nulla e di nessuno. Poi quel qualcuno e quel qualcosa arriva da solo. Bussa alla mia porta. Osservo e scruto cio' che giunge innanzi l'uscio. Come incrocio quel pensiero che ti rappresenta,mi arriva un colpo fortissimo alla nuca, e poi giu' dritto al petto e sento un calore fortissimo invadermi completamente.

Mi dimentico poco dopo di questa sensazione perche' anziche' vivermela fino in fondo per la durata che servirebbe, corro a dirtelo in una versione il piu' comprensibile ai tuoi occhi e al tuo cuore. E cosi si perde nel tempo l'amore nella sua totalita'. Vorrei potertelo mostrare o fartelo sentire, anziche' raccontartelo.

Quanto tempo che perdiamo. Quanta vita si perde.

Muoio.