23 giugno 2025

Comfortably Numb: mito, magia e polemiche sull’assolo perfetto di David Gilmour

L’assolo di Comfortably Numb è leggenda: tra magie in studio, tensioni tra Waters e Gilmour e la disputa sulla prima take che ha alimentato un mito senza tempo.

Pubblicato il 23 giugno 1980, "Comfortably Numb" fu il terzo singolo estratto dal capolavoro The Wall, e diventò presto uno dei brani più amati e riconoscibili dei Pink Floyd, acclamato per la forza evocativa della melodia, del testo e dell’assolo finale di chitarra.

Ecco l’origine e la leggenda di quell’assolo: dal ruolo del produttore Bob Ezrin, alla polemica con Roger Waters sulla veridicità della prima take, fino alla consacrazione dell’assolo di David Gilmour come icona di equilibrio, emozione e suono perfetto.

Comfortably Numb: mito, magia e polemiche sull’assolo perfetto di David Gilmour
PHOTO CREDIT: Fotogramma

Poche note ma col cuore

Tra i tantissimi assoli che hanno reso immortale la chitarra rock, quello finale di "Comfortably Numb" è forse l’unico che, da oltre quarant’anni, riesce ancora a mettere tutti d’accordo: appassionati, tecnici, nostalgici, critici e musicisti. È stato definito un capolavoro, certo, ma è diventato anche uno standard di riferimento: per molti chitarristi è la dimostrazione concreta che poche note suonate con il cuore, un grande suono e un’intenzione vera valgono più di mille eseguite con gelida precisione da un dattilografo della chitarra. Questa considerazione acquista ancora più peso se letta nel contesto storico: pubblicato nel 1980, "Comfortably Numb" rappresentava un baluardo per la chitarra rock tradizionale, melodica, ancora saldamente radicata nella forma canzone e nella narrazione emotiva. E lo faceva poco prima che gli anni Ottanta e Novanta trasfigurassero la chitarra: prima esaltandone l’eccesso tecnico con l’hard rock e l’heavy metal, poi svuotandola e cambiandone la natura del protagonismo con la new wave, il grunge e l’alternative. Secondo il produttore Bob Ezrin, il primo take fu talmente intenso da commuoverlo fino alle lacrime. Gilmour tentò di registrare nuove versioni, ma nessuna superò quella prima, istintiva scintilla. Un’anima nata da un demo solista, voluto fortemente in THE WALL da Ezrin, e che vide Roger Waters e David Gilmour scontrarsi duramente sull’arrangiamento: orchestrale e teatrale per il primo, semplice e diretto per il secondo. Il compromesso – orchestra nella prima parte, chitarra nella seconda – è diventato storia. La Stratocaster nera di Gilmour, la Black Strat, venne descritta da Ezrin come “uno Stradivari elettrico”. E in quelle frasi “liriche”, che alternano luce e ombra, vibra ancora oggi una delle più potenti sintesi emotive tra musica, narrazione e chitarra mai raggiunte in studio.



La prima take

A rendere ancora più leggendario l’assolo di "Comfortably Numb" c’è anche una disputa – mai del tutto sopita – attorno alla sua registrazione: è davvero una prima take, come da anni si racconta? O è il frutto di un lungo lavoro di editing e selezione, come ha recentemente affermato Roger Waters? Il dubbio, alimentato da racconti divergenti e da qualche equivoco giornalistico, non fa che aggiungere fascino a uno dei momenti chitarristici più iconici della storia del rock. Per chi non mastica linguaggio da studio, una First take è, molto semplicemente, il primo tentativo di registrazione di una parte. Ma dietro questa definizione si nasconde qualcosa di molto più carico e potente. Catturare al primo colpo un’esecuzione perfetta o – meglio ancora – emotivamente vibrante, è come fissare su nastro un'istantanea. È il brivido della prima intuizione, quel momento in cui le dita corrono magari ancora fredde, il musicista non è del tutto certo di come sviluppare il fraseggio, ma proprio per questo l’interpretazione risulta spontanea, irregolare, viva. Come una frase o un messaggio registrato di getto, magari pieno di esitazioni, ma capace di arrivare dritto, senza filtri, a chi ascolta. È per questo che l’idea – poi smentita – che l’assolo finale di "Comfortably Numb" fosse una prima take, ha sempre fatto vibrare l’immaginazione collettiva. Perché avrebbe significato che quella cascata di note fosse nata tutta insieme, d’istinto, in un flusso continuo e ispirato tra Gilmour, la sua Stratocaster e la musica dei Pink Floyd


La polemica

Nel 2022, il produttore Bob Ezrin aveva raccontato alla rivista Total Guitar che il secondo assolo – quello che chiude il brano – era stato registrato al primo colpo. Una dichiarazione subito ripresa e rilanciata in rete. Ma la stessa rivista ha poi corretto il tiro, chiarendo che Ezrin si riferiva in realtà al primo assolo, quello centrale, e che la frase fu riportata in modo impreciso. Il secondo solo, ha spiegato Roger Waters in un video Q&A, è il risultato di diverse take registrate da Gilmour, poi montate dal fonico James Guthrie scegliendo le parti migliori. Secondo la versione di Waters, infatti, Bob Ezrin non era nemmeno presente in studio durante la registrazione del celebre solo finale. “Ezrin ha mentito spudoratamente per anni,” ha dichiarato. “Guthrie era lì, e David fece tantissime versioni. Fu poi Guthrie a montare le migliori.” Questo ci porta a una pratica fondamentale ma spesso invisibile: l’editing. Si tratta del processo con cui un fonico – o un produttore – seleziona le parti migliori da più riprese e le incolla insieme in un’unica traccia fluida e coesa. Un lavoro certosino che somiglia molto a montare un messaggio vocale perfetto dopo averne registrati diversi, scegliendo le frasi migliori da ciascuno. È un mosaico virtuoso, che mantiene l’espressività originale ma la potenzia, restituendo un risultato che suona fluido, ispirato e tecnicamente ineccepibile. Nonostante i toni accesi della polemica, Waters ha più volte ribadito la sua ammirazione per il chitarrismo di Gilmour. “Adoro gli assoli di "Dave su Dark Side Of The Moon", "Wish You Were Here", "Animals", "The Wall"... Sono un fan. Quegli assoli sono splendidi.” Fatto sta che, prima take o no, quell’assolo resta un capolavoro. Ma la leggenda, come sempre, fa il suo gioco.