Dal flop al successo nel Nu Metal: la chitarra a sette corde e i Korn

Disegnata per le esagerazioni metal anni 80, la chitarra a sette corde fa un flop clamoroso con l'arrivo del grunge. Fino a che non ci mettono le mani i Korn

Vi raccontiamo la storia a lieto fine di una chitarra nata con un tempismo pessimo. Progettata per strafare nel metal acrobatico degli anni '80, la chitarra a sette corde esordisce agli albori del grunge, quando il rock, oramai, ha altre esigenze, altri colori;  così, questo strumento stravagante finisce dimenticato in soffitta. Fino a quando, immaginandone un utilizzo totalmente differente, ci mettono le mani i chitarristi della nuova scena nu metal: Deftones e - su tutti - i Korn.

Recentemente abbiamo visto come la storia di determinati strumenti musicali ci permetta di fare un riassunto efficace di una precisa epoca stilistica. Per esempio, vi abbiamo raccontato la storia del Prophet 5 un sintetizzatore che ha condizionato il sound una fetta importante di pop e rock anni 80 e 90. (Leggi l'articolo)

E questo, senza addentrarsi in recensioni, approfondimenti tecnici o specialistici; semplicemente è affascinante capire che da una parte le sonorità inedite portate da uno strumento musicale nuovo stuzzicano chi lo suona ad esplorare strade moderne; dall’altra, nuove tendenze musicali sono un incentivo per fare evolvere gli strumenti musicali in maniera da assecondare le rinnovate esigenze dei musicisti.

Un circolo virtuoso

Un esempio? Quando si affacciò sul mercato la Fender Stratocaster (la sei corde che tutti riconosciamo come un tratto insostituibile al collo - per esempio - di Jimi Hendrix, Eric Clapton, David Gilmour o Yngwie Malmsteen…) questa chitarra aveva tale potenzialità in termini di versatilità ed efficacia sonora da accendere l’intensità del playing dei musicisti blues e rock ’n roll verso lidi sempre più spericolati e coraggiosi dal punto di vista sonico ed esecutivo, gettando le basi di quello che sarebbero diventati rock, hard rock e metal…generi che su una chitarra acustica, classica o semiacustica difficilmente sarebbero sbocciati. E la stessa cosa dicasi per gli amplificatori Marshall, quei colossi che da sempre siamo abituati a vedere popolari i palchi di Deep Purple, Van Halen, Guns N’Roses, Nirvana…la distorsione che questi amplificatori hanno offerto, ha spronato il rock ad una pronuncia sempre più aggressiva e articolata. Così l’evoluzione stilistica favorita da questi nuovi strumenti ha alimentato la popolarità di altri generi musicali: metal, crossover, djent, progressive…generi per i quali, sul lato opposto, il mercato subito si industriava per disegnare e produrre strumenti musicali aggiornati, progettati ad hoc per esaudirne le richieste. Un circolo virtuoso in cui nuovi strumenti musicali favorivano un nuovo modo di suonare; e il nuovo modo di suonare creava generi e tendenze mai sentite per cui servivano strumenti musicali innovati.

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