Smoke On The Water dei Deep Purple è senza dubbio una delle canzoni fondamentali nella storia del rock e quello di Blackmore uno dei riff di chitarra più famosi di sempre. Chi, avvicinandosi alla chitarra elettrica, non ha provato almeno una volta a replicare quel riff così semplice eppure così efficace?
L'episodio raccontato nel brano, l'incendio del casino di Montreaux avvenuto mentre la band si trovava in Svizzera per registrare "Machine Head" è stato raccontato mille volte. Sentire, però, chi c'era davvero parlare dell'ispirazione dietro ad uno dei brani culto del rock è sempre interessante ed è proprio ciò che ha fatto il batterista dei Deep Purple Ian Paice.
Paice, insieme a Steve Morse (chitarrista dei Deep Purple da metà anni '90), è stato ospite del programma online 'Hangin' & Bangin': Artists On Lockdown' dove hanno chiacchierato con il conduttore Ron Onesti e con altri due grandi musicisti, Vinny e Carmine Appice.
Come un nastro perduto è diventato una delle più grandi canzoni rock
Nel corso dell'intervista, Paice ha parlato di come 'Smoke On The Water' sia stata la prima traccia che la band aveva provato durante le registrazioni di "Machine Head". Il tutto era avvenuto all'interno di una sala a Montreaux, in Svizzera, dove la polizia si presentò alle 2 di notte per disturbo della quiete pubblica. I Deep Purple avevano poi realizzato uno studio di registrazione improvvisato all'interno del Grand Hotel utilizzando vecchi materassi e cartoni delle uova per insonorizzare le pareti.
Il caos causato dall'arrivo delle forze dell'ordine obbligò i Deep Purple a sbaraccare in fretta e furia, dimenticandosi totalmente del nastro con registrazione del riff di Smoke On The Water. Quando il loro tecnico del suono fece notare che mancava ancora un brano per poter chiudere la tracklist, la band rimise mano a quella canzone che inizialmente non gli era sembrata degna di essere sistemata e messa sull'album.
Parlando di quei giorni, Ian Paice ha detto:"Quando abbiamo cominciato a registrare Machine Head, il casinò aveva già preso fuoco. Avremmo dovuto registrare là ma ora era solo un insieme di macerie annerite e bisognava trovare un altro posto. Ci consigliarono una sala da ballo e andammo lì. Ritchie aveva questo riff, gli dissi di cominciare con quello e io l'avrei seguito con il charleston".
"Nella sala c'era una grande eco e in inverno Montreaux è spenta, i turisti ci sono principalmente in estate, quindi per le 22.00 non c'era anima viva", continua il batterista dei Deep Purple, "Poi arriva questa rock band che comincia a suonare in questa sala da ballo in cui rimbomba tutto. Nel giro di 10 minuti si presentò la polizia e noi stavamo registrando il secondo take. I roadie si lanciarono sull'ingresso per non fare entrare nessuno in modo che finissimo. Una volta dentro ci obbligarono a smetterla e ci trasferimmo al Grand Hotel, che in inverno era chiuso".
I Deep Purple si dimenticarono di Smoke On The Water fino a quando non si trovarono obbligati a dover inserire un ultimo brano per completare la tracklist.: "Ci sembrò ok ma mancavano le parole, allora Ian Gillan e Roger Glover si allontanarono. Roger guardò il suo notebook dove stava scrivendo le sue impressioni sull'incendio, su come il fumo fosse arrivato sul lago. Proposi di fare una canzone sulle registrazioni del disco ed è da lì che nacquero titolo e testo. Sarebbe potuto essere solo un nastro perduto".