Amy Lee degli Evanescence ha rivelato in un'intervista a Metro di aver rischiato di essere 'fatta fuori' dalla sua stessa band quando prima della hit 'Bring Me To Life' i suoi discografici avevano deciso di stravolgere completamente la line up degli Evanescence preoccupati della scarsa credibilità che poteva avere una cantante donna nei confronti degli uomini fan del rock
Una line up stravolta
Sarebbero mai esistiti gli Evanescence senza Amy Lee, frontwoman e inconfondibile voce della band americana? Secondo qualcuno sì, almeno stando quanto raccontato proprio dalla cantante in un'intervista concessa al britannico Metro per parlare del nuovo album degli Evanescence "The Bitter Truth".
Facendo un salto indietro nel tempo, a prima del grande 'botto' degli Evanescence con la hit 'Bring Me To Life' del 2003, Amy Lee ha rivelato che in passato ha dovuto combattere per il proprio ruolo di donna nel mondo del rock al punto di aver rischiato di vedere la line up della band totalmente stravolta.
Parlando di 'Bring Me To Life' e di come il coinvolgimento sul singolo del cantante Paul McCoy sia stato il tentativo dell'etichetta di utilizzare un uomo per rendere credibile la band agli occhi dei fan maschi della musica rock, Amy Lee ha detto: "Non importa che tu sia donna o uomo ma la mia battaglia personale, nello specifico, aveva a che fare proprio con il fatto di essere una donna. Qualsiasi cosa che ci rendesse unici o ci distinguesse dalla norma, per me sembrava una cosa positiva, non un ostacolo. Ma iniziando a comprendere che per le persone intorno a noi invece era un ostacolo a cui porre rimedio mi spaventava e rendeva frustrato. Non era ciò che volevo".
Per cambiare questa situazione, racconta la cantante, si arrivò a pensare addirittura di stravolgere tutta la line up della band: "Il fatto che siamo riusciti a risolvere solamente con l'ospitata in una canzone è stato fantastico, perché non era quella la richiesta originale. Volevano cambiare completamente la band quindi, alla fine, l'ho vissuta come una vittoria. Per noi si è trattato di un grande compromesso ma è il più grande che abbia mai dovuto fare. Dopo di quello ho sentito di essermi guadagnata il diritto di reagire e l'ho sempre fatto".
Dopo quell'episodio gli Evanescence hanno pubblicato il primo album "Fallen" che, grazie a singoli come 'My Immortal', 'Going Under' e, appunto, 'Bring Me To Life', è riuscito a vendere più di 17 milioni di copie in tutto il mondo.