Jimmy Page: per i chitarristi di oggi, stonato e fuori tempo

La chitarrista di Alice Cooper, Nita Strauss, ha elogiato Jimmy Page dei Led Zeppelin pur dichiarando che per gli standard di oggi, potrebbe essere non capito

In una recente intervista, Nita Strauss (chitarrista di Alice Cooper e sei corde tra le più in vista della scena attuale) ha dichiarato che un gigante della chitarra come Jimmy Page oggi rischierebbe di non essere capito. Per gli standard di perfezione dei musicisti che oggi popolano i social, se qualcuno ai giorni nostri suonasse come il chitarrista dei Led Zeppelin - secondo Nita Strauss - rischierebbe di essere “crocifisso” per un fraseggio che potrebbe passare per stonato o - addirittura - incerto sul tempo. L’articolo, in realtà, è un elogio del genio di Jimmy Page di cui Nita Strauss declina tutte le principali doti ma, al contempo, ci mette nelle condizioni di fare i conti con la maniera diversa di fare e ascoltare musica che i social hanno determinato. 

Mostri di perfezione

Negli ultimi anni, i social si sono trasformati per musicisti, artisti e band emergenti nella vetrina più accessibile per affacciarsi al mondo della musica. I social hanno sostituito i palchi di piccoli pub, rassegne musicali, festival per esordienti e indipendenti, realtà che per decenni sono stati i retroterra musicali su cui maturare la propria gavetta. Oggi, questi spazi sopravvivono a fatica e sono a rischio di estinzione. Retorica e nostalgia a parte, veicolare la propria musica sui social è stata una grande rivoluzione: ha favorito espressioni musicali più libere e indipendenti e ha permesso ad artisti validi e originali di ritagliarsi - in totale autonomia - credibilità e pubblico. Tra gli aspetti più rilevanti a livello musicale portati dal fare e promuovere musica sui social, c’è sicuramente uno straordinario innalzamento del livello tecnico e sonoro delle nuove generazioni. Realizzare in completa libertà la propria musica, con un margine di tempo e risorse praticamente infinito e supportato da tutte le agevolazioni fornite della tecnologia digitale, permette di confezionare performance in maniera minuziosa se non perfetta. A questo, si unisce la modalità con cui si consuma musica sui social: un tipo di fruizione veloce che va soddisfatta con performance brevi, incendiarie, stupefacenti  e - soprattutto - divertenti. Una combo di potenzialità ed esigenze che ha formato nuovi strumentisti (chitarristi soprattutto ma anche bassisti, batteristi, cantanti…) capaci di impacchettare video coinvolgenti in cui si eseguono cose tecnicamente stupefacenti in maniera perfetta.

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