20 maggio 2025

Mark Hoppus e la sana competizione tra Blink e Green Day

Mark Hoppus ha raccontato della competizione amichevole nata tra Blink-182 e Green Day durante il Pop Disaster Tour del 2002

Mark Hoppus è stato intervistato da NME e ha raccontato della amichevole rivalità dei Blink-182 con i Green Day, band di cui era grande fan e che ha incrociato in un periodo particolare della carriera.

Le strade tra due delle formazioni punk rock che più hanno definito gli anni '90 e i primi 2000 si sono infatti incrociate in una fase calante per la formazione di Billie Joe Armstrong che coincideva con il periodo dell'ascesa dei Blink.

Hoppus ha discusso del tour condiviso nel 2002, il "Pop Disaster Tour", in occasione del tour promozionale per la sua autobiografia "Fahrenheit-182".


Quando le strade di Green Day e Blink-182 si incrociarono

Gli aneddoti raccontati da Hoppus ad Andrew Trendell di NME risalgono al 2002 e, per la precisione, al "Pop Disaster Tour" che vedeva Green Day e Blink-182 condividere lo stesso palco.

Un tour da co-headliner che, però, vedeva principalmente il trio formato da Hoppus, DeLonge e Barker chiudere la serata, anche in virtù dello status attuale della band.

In quel periodo mancavano ancora due anni al prepotente ritorno sulle scene con "Americano Idiot" del 2004, l'album che trasformò i Green Day da band punk in act classic rock che, ancora oggi, è in grado di riempire le arene di tutto il mondo.

Entrando nel nuovo millennio, però, la band di Billie Joe Armstrong si trovò a vivere un periodo difficile con il cambio di rotta di "Nimrod" (1997) e il successivo "Warning" del 2000 che non ottenne il successo sperato.

Allo stesso tempo la scena punk rock era stata presa d'assalto da un altro trio californiano, i Blink-182 che con il successo di "Enema Of The State" (1999) e "Take Off Your Pants and Jacket" (2001) aveva ricevuto un riscontro globale impressionante andando un po' a replicare ciò che avevano fatto proprio i Green Day a metà anni '90.


Mark Hoppus e la sana competizione tra Blink e Green Day

La sana competizione con i Green Day per il Pop Disaster Tour

Nel 2002 questo corso degli eventi creò un appuntamento imperdibile per tutti i fan del genere che si trovarono ad assistere agli show di Green Day e Blink-182 nella stessa serata.

Il Pop Disaster Tour attraversò tutto il Nord America da aprile a giugno 2002 con le due band come co-headliner e Jimmy Eat World e Kut U Up come opener.

Una sorta di momento cruciale per la scena e un simbolico passaggio di testimone che portò i Blink ad essere spesso a chiudere le serate, con i Green Day che fecero di tutto per mettere in piedi degli show esplosivi che rimettessero in pari la situazione.

"Per noi fu molto strano perché sono cresciuto ascoltando i Green Day e ho letteralmente aspettato fuori il negozio di dischi il giorno in cui venne pubblicato 'Dookie', ho fatto la coda per poterlo comprare subito", ha detto Mark Hoppus al NME. "Ero un loro grande fan, poi siamo in tour con loro, ma era strano che i Green Day fossero in declino e i Blink fossero in ascesa. Eravamo annunciati come co-headliner, ma i Blink chiudevano ogni sera, e quella era una strana sensazione per noi. Essere headliner dei propri idoli è un po' strano".



Un'ammirazione che non impedì che tra le due band nascesse una sorta di sana competizione che portò ad una vera e propria 'sfida' per dimostrare chi ci sapesse fare meglio sul palco.

"Ci siamo presentati, pensavamo di essere fighi, avevamo un disco al primo posto in classifica, un risultato mai raggiunto prima da una band punk mentre loro erano in declino da un po'", ha aggiunto. "Ci siamo presentati pensando di essere esplosivi e i Green Day sono arrivati con il coltello tra i denti, ovviamente intendo da un punto di vista musicale. Con noi sono stati fantastici tutto il tempo e mia moglie, che all'epoca era incinta, è diventata grande amica della moglie di Billie che l'ha presa sotto la sua alla. Sono sempre stati gentilissimi con noi".

Quando si tratta di far parlare la musica, però, le cose cambiano.

"Quando è arrivato il momento di salire sul palco è stato come per gli atleti: siamo in squadre diverse e quando scendiamo in campo cerchiamo di farci il culo gli uni con gli altri. Noi non avevamo quell'atteggiamento ma loro sì. Ci hanno letteralmente spazzato via dal palco durante le prime serate e abbiamo pensato 'Merda, dobbiamo fare di meglio'. E' stata una srota di battaglia per fare lo show migliore e questa cosa come band ci ha sicuramente migliorati. Credo di averli ispirti così tanto che hanno detto: 'Dobbiamo spaccare il culo ai Blink con un album fantastico chiamato American Idiot'".