15 novembre 2022

Slipknot, Jay Weinberg mette in guardia sui problemi di udito

Il batterista di una delle band più rumorose del mondo ha parlato di prevenzione mettendo in guardia il pubblico sui problemi di udito

Jay Weinberg degli Slipknot è, senza ombra di dubbio, uno dei batteristi più amati ed apprezzati al mondo. Votato spesso come il miglior batterista metal in circolazione, titolo assegnato ad esempio lo scorso settembre dai lettori della rivista specializzata Modern Drummer, Weinberg ha voluto fare nei giorni scorsi un appello ai suoi fan e a tutti gli appassionati di musica.

Chi è stato ad un live degli Slipknot può facilmente confermare che la band guidata da Corey Taylor è una delle più rumorose in circolazione, con il drumming incessante di Weinberg a fare da tappeto esplosivo che colpisce senza sosta. Per questo motivo, il batterista ha voluto condividere un video per la Hearing Health Foundation in cui ci tiene a mettere in guardia dai possibili danni all'udito.

La lezione di Jay Weinberg

Il tema è di grande attualità nel mondo del rock, basti pensare a Brian Johnson o Pete Townshend, e lo stesso Jay ha voluto raccontare la sua esperienza parlando di quanto abbia capito l'importanza di proteggere l'udito sin dalla giovane età. "Ho ricevuto molto presto una lezione su quanto sia importante la prevenzione dalla perdita dell'udito e la protezione. Quando avevo 14 anni, sono entrato in sala prove con due compagni di scuola che hanno iniziato a imparare a suonare la chitarra da soli. Eravamo nella stessa stanza e stavamo suonando, ma non riuscivo proprio a sentirli perché i loro amplificatori erano girati dall'altra parte rispetto a me", esordisce Weinberg. "Quindi ho un'idea brillante e dico loro: 'Beh, non riesco davvero a sentire le vostre chitarre. Perché non alzate il volume al massimo e giate entrambi gli amplificatori verso di me così che possa sentire le chitarre?' Non è stata la decisione più furba del mondo. Abbiamo passato una giornata fantastica a suonare, ma poi la mattina dopo non avvertivo frequenze alte nel mio udito. Ho pensato onestamente di aver perso del tutto l'udito, ed ero davvero spaventato perché non sapevo come affrontare la cosa".

Da allora il batterista degli Slipknot ha cominciato a proteggere le proprie orecchie, cosa ancora più vera oggi in una delle band più rumorose del mondo. Una cosa che, dice, è sempre stata assolutamente obbligatoria per tutta la sua carriera. "Da allora non mi sono mai seduto alla batteria senza protezioni per le orecchie. Non se ne parla. Usiamo degli strumenti che possono essere pericolosi per il nostro udito e non significa smettere di suonare in maniera super rumorosa. Si può fare ma in modo intelligente".

"Personalmente non c'è stata una volta che abbia suonato uno show senza indossare i tappi per le orecchie o gli in-ear. E' qualcosa di incredibilmente importante e se non lo avessi fatto fin da quando ero ragazzo, avrei potuto danneggiare pesantemente il mio udito", ha concluso.


Slipknot, Jay Weinberg mette in guardia sui problemi di udito

Clown sul possibile biopic degli Slipknot

Parlando di Slipknot, recentemente il percussionista e direttore creativo Shawn 'Clown' Crahan sta concedendo diverse interviste per parlare della nuova edizione australiana del Knotfest.

Se nei giorni scorsi Clown aveva condiviso la sua idea su un futuro discografico fatto di soli singoli, parlando con NME ha parlato di un altro progetto interessante per i fan degli Slipknot.

Crahan, che per gli Slipknot segue tutta la parte grafica sia in termini di copertine che di video, ha infatti parlato della possibilità di un film che racconti la storia della band.

Tra i progetti futuri degli Slipknot, infatti, ci sarebbe anche la possibilità di un biopic ufficiale realizzato da lui stesso: "Non è passato molto da quando avevo cominciato a sentirmi frustrato all'idea, perché il mercato, in qualche modo, ci pressava per fare qualcosa del genere", ha detto.

Il motivo, come è facile immaginarsi, è che a causa di Bohemian Rhapsody le proposte sui biopic musicali si sono fatte sempre più insistenti. L'idea di Clown, tuttavia, è di dedicare agli Slipknot qualcosa che sia diverso dalla visione 'Mercury centrica' del biopic sui Queen: "Parla solo della star, è più che altro la storia di Freddie Mercury. Ma io sono anche un fan di Brian May e vorrei saperne di più, cosa che risulta difficile in due ore. E i dirigenti che gestiscono il mercato non vogliono qualcosa di più lungo perché è qualcosa di troppo rischioso per il business. Sfortunatamente sono loro a controllare in che modo l'arte viene presentata alla gran parte del pubblico".

Per questo motivo, spiega Clown, un film degli Slipknot si farà ma fuori da Hollywood. "Mi sono state presentate un sacco di idee e ci sono un sacco di persone frustrate come me sulla questione. In realtà c'è qualcuno che mi ha chiesto di starne fuori ma, sen non mi coinvolgi, è del tutto così. Nel senso che gli auguro buona fortuna perché non approverò una singola parola. Se non avete mai suonato con noi nella band non potete sapere di che cazzo state parlando".

L'idea di Clown è di fare qualcosa completamente diverso rispetto a Bohemian Rhapsody e dare il giusto peso a tutti i membri degli Slipknot: "Siamo molti e tutti devono essere rappresentati in modo equo. Nessuno è migliore dell'altro e non puoi spiegare la band senza spiegarci tutti. E poi c'è anche il nostro primo manager, Steve Richards, che è scomparso e ci dovrebbe essere anche la sua di storia e poi bisognerebbe parlare di un'altra dozzina di persone. E' folle. Quindi, lo faremo ma a modo nostro".